Sto leggendo, estraendolo con cura da quella enorme pila di libri che ha invaso il mio comodino, il Manuale di scrittura creativa di Satvat Sergio Della Puppa; devo dire che è molto interessante e secondo me vale la pena sfogliarlo. Ho già trovato alcuni spunti creativi di cui vi parlerò nei prossimi post, ma ciò che mi ha colpito, e che volevo condividere con voi, è un pensiero sulla scrittura di Marcel Proust che ho trovato nel libro e non conoscevo:

Il libro essenziale, l’unico vero libro, il grande scrittore non ha, nel senso comune della parola, da inventarlo, in quanto esiste già in ognuno di noi. Ma da tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.

La sua idea di uno scrittore traduttore la condivido in pieno. Ho sempre pensato che le storie, i racconti e le poesie esistano, già confezionate e perfette, in qualche spazio remoto della nostra immaginazione. Occorre soltanto tirarle fuori. Un po’ come un parto. I genitori fecondano il seme della vita, ma questa cresce senza che loro facciano niente. Perché non dovrebbe essere lo stesso per la creatività in generale?

Michelangelo vedeva in un blocco di marmo l’opera già compiuta.A lui non occorreva altro che martello e scalpello per tradurla in realtà.

L’importante, e questo l’ho imparato a mie spese, è sapere bene cosa tradurre. Bisogna sempre essere chiari con se stessi; se non capiamo i nostri sentimenti, le nostre emozioni e i nostri desideri difficilmente potremo trasformarli in parole. È come sforzarsi a capire una lingua straniera senza un minimo di studio. Così oggi mi ripropongo di essere più chiara con me stessa.

Esercizio di scrittura creativa
In silenzio ascolta il tuo respiro. Cosa provi? Che emozioni ci sono nel tuo cuore? Rabbia, rancore, amore, felicità, gioia… qualunque siano guarda con l’occhio invisibile della mente e dell’anima e prova a tradurre ciò che senti su un foglio di carta bianco.

Buona scrittura a tutti!