Chi è “oltre l’eden”?
A dire il vero ancora non lo so. Spero mi comprendiate, i fatti sono in pieno svolgimento e sotto i ponti molta acqua deve ancora passare. Posso svelarvi di essere stata anch’io registrata all’anagrafe. Mi hanno chiamata Anna (da parte di madre) e Ferrigno (da parte di padre). Da piccola pensavo di essere una principessa di un pianeta lontano caduta sulla terra e adottata da un’umile famiglia italiana. Ma la somiglianza fisica con mia madre, sempre più evidente durante la crescita, ha invalidato la tesi.
Sono di una piccola città campana. Definire bomboniera Salerno è riduttivo perché l’oggetto in questione (la bomboniera) passa per essere delicata, una cosa che si può rompere da un momento all’altro, Salerno invece è battagliera: bella e battagliera. Un po’ come i suoi abitanti (non tutti s’intende). Nasco poeta incompreso, nel senso che i miei primissimi versi ispirati da un tramonto in Costiera Amalfitana, all’età di otto anni, vennero scambiati da mia madre come un chiaro segnale di demenza mentale. Il fatto produsse la chiamata alle armi da mio padre e il mio arruolamento nell’esercito degli impiegati. La vena creativa ne soffrì tantissimo. Mi sentivo come un omosessuale costretto a reprimere se stesso per compiacere il prossimo; e così, di nascosto, leggevo e recitavo poemi.
Se c’è qualcosa che può rovinare il quieto vivere di un bambino, è la scuola. Già la parola “dell’obbligo” proprio non se ne scende. A quell’obbligo ho obbedito perché le scuole le ho fatte tutte, andando anche oltre con master e specializzazioni. A cosa mi siano servite? Di certo mi hanno formata, nel bene e nel male; ma c’è da aggiungere che in tutta questa carriera accademica non ricordo un solo insegnante che mi abbia cambiato la vita. Ho appreso di più dagli amici di corso che dai nemici di cattedra. Per non parlare di questa scatola piena di tesori che è il web.
Nel mio girovagare sulla terra sono sempre stata accompagnata dall’immaginazione. Me la porto dietro anche oggi che sono una donna adulta. Sarà per questo che mi danno meno anni di quelli che ho? Se è vero brevetto la cosa e me ne vado in Papuasia. Non chiedetemi perché, lo dice sempre mia madre: “Un giorno o l’altro prendo e me ne vado in Papuasia!”; dite che potrei incontrala anche lì? Giusto, meglio avere delle alternative. Dicevo, la mia creatività è stata accolta con sospetto dalle persone più vicine: Anna? È una bambina particolare. Questa particolarità è stata la mia fortuna-sfortunata. Fortuna perché ho fatto della scrittura il mio lavoro. Sfortuna perché chi vive di comunicazione pecca in ricchezza. Ma alla passione non si comanda, e seppure talvolta in pieno scoraggiamento io sia stata tentata di smetterla con le parole, arriva silenziosa e puntuale, come un orologio svizzero made in Cina, l’ispirazione. Lei è una musa prepotente. Odia i No. Mi prende, mi gira come una bambola, e cado vittima dei sensi. Quando mi accorgo di aver di nuovo postato qualcosa capisco che con questo tipo di malattia bisogna conviverci. Che ci vai a fare…
www.oltreleden.it è un laboratorio di scrittura creativa aperto a chiunque ami scrivere o soltanto leggere o ascoltare le mie umili creazioni. Potrete trovarci esercizi, piccoli suggerimenti, i miei racconti folli e le mie poesie. Ho aperto anche una pagina dedicata agli amori letterari per postare frasi o brani dei grandi della letteratura; loro sì che hanno fatto la storia, mica come me: piccolo scrivano di periferia. Ma se di questo piccolo scrivano volete scoprirne lo stile, ecco pronto il blog, se invece ne cercate i pensieri, c’è sempre twitter; se proprio siete così disperati perché nessuno riesce a interpretare e scrivere per voi, la mia email potrebbe farvi comodo.
Grazie e buona scrittura a tutti.
Ps: certo che se siete arrivati a leggere tutto fino alla fine vuol dire che “oltre l’eden” tanto malaccio non è.