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Uno scrittore che scrive la notte incontra la parte più magica dell’ispirazione. E’ nel buio delle pagine e al sorgere del sole che ci si sente più creativi. Mia figlia mi ha insegnato ad alzarmi ad orari assurdi. Al canto del gallo, del campanile della chiesa vicina, dello spazzino e della sua scopa magica. E quando scrivo di notte i racconti hanno tutto un altro sapore.

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Continuano i miei piccoli esperimenti di scrittura mattutina, come le pagine del mattino, l’esercizio della Cameron riproposto più volte qui sul sito. Le trovo piacevoli e rilassanti perché fatte con il cervello ancora un po’ assonnato e il cassetto delle responsabilità ancora chiuso a chiave. Un mio caro amico, nonché ascoltatore delle mie parole bistrattate, me lo dice sempre: lascia fluire la creatività, libera cuore e mente. Ed è vero, l’unico modo che possiedo, e se posso estendere la cosa a chi mi legge, possediamo, è questo lasciar fluire. Lasciar correre le parole. Se prima non escono come possiamo fermarle per elaborarle? Come sempre le pagine del mattino si fanno senza troppi se o ma. Bastano 10 minuti o poco più, s’incomincia dal nulla, da una parola, da un sentimento, da un rumore nella stanza, e piano piano quel quaderno si riempie da solo. Ora che ci siamo un po’ liberati possiamo entrare a gamba tesa nella nostra vita, e nel nostro lavoro, che nel mio caso ha a che fare con le parole. Buone pagine del mattino a tutti.

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È come un fiume che scorre e non si ferma mai, il tempo intendo. Non ha obiettivi, fugge e acciuffarlo è un giocare a perdere. Può seguire altre vie, certo, e fare giri più lunghi, perché no. A volte con le tempeste potrebbe anche cambiare la portata per poi continuare a fluire, inesorabile, calmo e placido. E’ senza rimpianti né rimorsi, il tempo. Esattamente come l’acqua di quel fiume che non tornerà più indietro una volta diventata acqua e non si prosciugherà mai del tutto anche se fuori il sole arde le pietre e ti sembra di scomparire, di diventare polvere, cenere. L’acqua porta con sé il tempo, il tempo la vita. Seppure fosse diventato un filo sottile illuminato dalla sola luce della luna, quel fiume-tempo, non farebbe altro che continuare a scorrere.

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Ne approfitto e faccio mio il titolo di un libro che lessi molto tempo fa, di Donatella Bisutti, La poesia salva la vita. Parole da centellinare una ad una perché la poesia non ama la fretta. Parole dal potere immenso, racchiuse nelle mani di un poeta. E’ dunque nella poesia che si nasconde la via, quella della guarigione. Nei versi dei miei poeti preferiti ho corso lungo allitterazioni che mi hanno acquietato la mente, cantando al silenzio parole in una lingua conosciuta solo dall’anima.

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