La vita da mamma spesso cozza con quella di copy: ti trovi ad avere consegne proprio nel bel mezzo di una diatriba tra “andiamo a dormire che sei stanca” e “non ci penso proprio”. Mia figlia ha 15 mesi e ancora non parla, dice qualche volta mamma, papà raramente, ma una cosa la sa dire e la capisci benissimo: quando vuole uscire, non le piace stare in casa, prende le scarpine, si avvicina al cancello delle scale e col ditino puntato dice “di là”.
Lo avrà sentito da me, lo avrò pronunciato talmente tante volte da farglielo entrare in testa prima dell’annosa frase “e dici mamma!”. Questo mi fa capire che adoro uscire, camminare, vagabondare e bighellonare. Che scopro nella strada più ispirazione che stando in casa. Non significa però che debba scendere in qualsiasi ora, di qualsiasi giorno e con le condizioni meteorologiche più estreme (uragano compreso).
In passato, se c’era pioggia mi sentivo in Paradiso. Dal mio letto, col mio iPad e l’agenda rossa avrei scritto e riscritto testi e landing page per ore. Uno studio senza pensieri, intervallato da una tisana zenzero e limone, calda e avvolgente e qualche sbirciatina sui social. La copy di una volta non può più farlo, adesso si aggira la notte in cucina con un libro in mano per non farsi sentire da nessuno.
Se la piccola lo sapesse vorrebbe quel libro, quelle pagine, la copertina, la terza e la quarta: tutto, vorrebbe tutto, per mangiarselo, perché è una divoratrice di libri. Adora la carta, cartone, scatolami e cellulosa varia. Oggi per leggere e lavorare devo farlo di nascosto, quando gli altri dormono, mentre tutti riposano e te no, te devi scrivere. E proprio quando questo tempo occulto e occultato si impadronisce della tua penna, ecco venir fuori parole di altri mondi, tanto da dirti”ma l’ho scritto io davvero?”
Scrittura creativa
E a voi è mai capitato di scrivere la notte?
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