FUORI IL CENSORE. ORA PARLO DI ME

Siamo arrivati fin qui dopo tante lezioni dove abbiamo cercato di conoscerci meglio. Di riappropriarci di sensazioni perse. E perché no, di essere più veri con noi stessi. Più volte ho detto che quando s’incomincia a scrivere, nel bene e nel male, ci mettiamo in discussione. Soprattutto nella scrittura a tempo, che ci lascia davvero poco spazio per pensare. È bene far emergere la parte più vera di noi; quella che di solito tendiamo a censurare. Così oggi ho deciso di affrontare di petto il CENSORE; la vocina interna che quando proviamo a esprimerci in maniera più vera subito arriva e occulta la frase. E anche il pensiero. Proviamoci dunque. Non ci costa nulla. Le cose che potremmo arrivare a scrivere fanno parte di noi. Sono belle e non dobbiamo vergognarci. Nessuno ci obbliga a farle leggere a qualcuno. Ma è giusto darci una possibilità di crescita. Tutto è fatto per il nostro bene. Meglio conoscere questo censore così potremo evitarlo. Dopo un po’ diventa un chiacchiericcio e basta.

L’importante è che non vi lasciate condizionare. Se il Censore ci dice che siamo stupidi a scrivere quelle cose, non smettete di scrivere. È come quando una persona invidiosa ci dice che una cosa è impossibile per noi solamente perché lei non ha il coraggio o le capacità di farlo.

Esperimento n. 01
Prendete un foglio bianco e tirate una linea verticale in modo da dividerlo in due parti. Su una cominciate a scrivere partendo dal vostro nome. E sull’altra annotate cosa vi dice la vocina che vuole bloccarvi. Fatela parlare. Dopo che l’avrete fatta sfogare continuate con la descrizione di voi. Vi sentirete molto più liberi. Non bloccatevi mai. Continuate sempre a scrivere.

(Il mio nome)                                           I                                          (Il censore)

L’INTERVISTA

Ora che abbiamo capito quando arriva il Censore e come molto spesso ha condizionato i nostri comportamenti, possiamo procedere con un altro piccolo esperimento. Si tratta di fare e di farci fare una deliziosa intervista. Così capiremo anche gli altri come ci vedono e quali belle poesie e frasi gli abbiamo ispirato o viceversa.

Esperimento n. 02
Questa volta non lavoreremo da soli ma ci sceglieremo un partner; una persona possibilmente che non conosciamo. Questo per evitare preconcetti o altro. Osserviamola. Guardiamola. Chiediamole come si chiama, che cosa fa nella vita, se le piace il suo lavoro. Insomma le domande sono tantissime. In ogni modo rispettate sempre l’altra parte; se non vuole rispondervi, non insistete, avrà i suoi buoni motivi. Vi consiglio di arricchire le domande con piccole curiosità come: quale dolce ti piace? Perché? Insomma, divertitevi.