Una storia per chi ama gli incontri golosi

C’era una volta un orso di montagna, si chiamava Enrico ed aveva il musetto sempre sporco di cioccolato. Vi chiederete dove trovasse tutto questo cioccolato un orso di montagna, me lo sono chiesto anch’io che di Enrico vi racconto la storia e so cose che voi ancora non potete sapere.

Era un giorno di pioggia e sotto la grande quercia nel bosco un piccolo orsacchiotto piangeva. Strillava così forte che la figlia del cacciatore, che abitava lì vicino, incuriosita andò a vedere. Trovò quel batuffolo di pelo marrone acciambellato nella sua tristezza. Non sapendo cosa fare né come cercare la sua mamma cacciò dalla tasca l’unica cosa che possedeva: un bel pezzo di cioccolato ancora incartato nella sua raffinata pellicola rossa e dorata. Cioccolato puro di Cioccobiciocco al 100%, c’era scritto a caratteri CUBITALI.

Quando si avvicinò all’animale, questi la guardava con i suoi occhi grandi e lucidi, e dopo un primo momento di ritrosia l’orso aprì la bocca e mangiò il dolce offerto dalla fanciulla gentile.

Fu amore a prima vista e anche l’inizio di una bella amicizia. I due si incontravano spesso nel bosco, sotto la grande quercia, per chiacchierare del più e del meno. Chiacchierare si fa per dire, perché l’orso non parla, al limite ruglia; ma si capivano perfettamente con gesti e gestacci. E fra risate scoppiettanti e canterine trascorrevano felici i loro pomeriggi.

Un giorno la bambina non andò all’appuntamento col suo amico peloso perché aveva preso una brutta febbre così andò lui da lei. Il suo arrivo fu notato da tutti i cacciatori che fecero un ghigno di piacere pensando a quella grossa testa di animale da appendere vicino al camino. Ignaro di queste minacce Enrico la chiamò dalla finestra. Bè, chiamare è un po’ riduttivo per dire che l’orso rugliò così forte e chiaro tanto che la piccola sobbalzò dal letto spaventata.

Lui stringeva fra i denti una carta dorata di colore rosso brillante! La stessa di quel primo giorno. L’aveva conservata per tutto il tempo e gliela portava come pegno del suo affetto. Lei capì, ma lo aveva sempre saputo che gli orsi hanno una buona memoria e un gran cuore, prese dal suo cassetto dei tesori una scatola piena di cioccolatini e l’aprì. Li mangiarono tutti e fu molto divertente guardare i cacciatori commossi dal gesto appendere i fucili al chiodo e dedicarsi alla più nobile arte dell’uncinetto.

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