Grazie al blog mestierediscrivere.com, di Luisa Carrada, riesco ad avere tante deliziose informazioni che sul web, data la mole eccessiva di notizie, potrebbe capitarmi di perdere. Sono così arrivata ad un interessante articolo scritto da Tim Radford, del Guardian, sul mestiere di giornalista; dal sottotitolo garbato “Manifesto per un semplice scrivano“. Essendo la mia prima professione qualsiasi cosa la riguardi accende subito la mia curiosità. Sono quindi andata a spulciare questi piccoli e preziosi consigli. Nel leggerli appare subito chiaro ciò che per decenni mi è stato ripetuto da redazioni, colleghi e professori: la semplicità e la chiarezza sono fondamentali per diventare un buon giornalista.

È impensabile scrivere un pezzo pensando unicamente a se stessi. I lettori sono diversi, hanno esigenze diverse e culture diverse; per questo scrivere in una maniera semplice (attenzione a non cadere nella monotonia, peggiore della complessità) è un must da rispettare. E come dice il veterano Tim Radford, con ben 32 anni di carriera alle spalle:

Quando ti siedi a scrivere c’ è una sola persona veramente importante nella tua vita. È qualcuno che tu non incontrerai mai ed è chiamato lettore”.

L’esperimento di oggi è facile facile, provare a immedesimarsi nel ruolo di un giornalista alle prese con un fatto molto complesso; ad esempio, le sommosse in Egitto degli ultimi giorni. Provate a scrivere un pezzo per spiegare a chi in Egitto potrebbe non esserci mai stato, le ragioni di quella sommossa? Il tutto in maniera chiara, semplice e diretta. Per capire se il testo è comprensibile alla maggior parte dei lettori,uso un piccolo strataggemma: lo leggo a mia madre; se lei lo capisce, passa; se incomincia a chiedermi delle spiegazioni, meglio rimettersi al lavoro…

Buona scrittura a tutti.

ps: a mo’ di esempio leggete questo articolo del post.it