Mi sforzo di ricordare un luogo nel quale mi sia trovata a mio agio. Tranquilla e con tanta voglia di creare. A ben vedere sono stati pochi questi posti congeniali, il più delle volte mi sono sentita a disagio. Quasi un’intrusa. Ma se proprio ripenso al mio passato, non c’è un posto che abbia sentito veramente mio. O forse non lo ricordo. Così mi proietto al momento presente e cerco fra quei luoghi amati quello a me più vicino. È la stanza dello yoga.

La stanza dello yoga

Una stanza grandicella a dire il vero. Una stanza vuota fatta di semplicità e gentilezza. Sento uno stato di calma cosciente e tutto mi appare meno frustante in quella stanza senza tempo. Non vorrei metterci la mia scrivania né la libreria, perché la mia mente se ne disturberebbe. Vorrei riempirla soltanto di silenzio o, magari, di quei lontani odori d’incenso. Adoro la stanza dello Yoga e adoro questo mio sentirmi benvoluta. Quelle musiche dai ritmi così lontani, mi avvicinano a me stessa e al mio essere un personaggio fuori dal mondo. Non per egocentrismo né per attitudine, ma semplicemente per stato d’animo.

Nella stanza dello yoga mi sento libera ed inesistente. E così le asana si susseguono anche nella mia mente. E volo. Volo in quella stanza dello yoga come fossi nello spazio. Non c’è nessuno che possa offendermi né annientarmi. Ci sono solo io e il mio respiro affannato. E cerco di essere me stessa, perché la stanza dello yoga mi smaschererebbe subito.

La stanza dello yoga con la sua musica indiana, gli incensi sacri e i piccoli tappetini è il luogo che più amo in questo momento.

Buona scrittura a tutti