imageMeravigliarsi di qualcosa non è semplice. Siamo troppo costruiti, arroccati nei nostri castelli e abbiamo paura di tutto. Di toccare, di bere, di mangiare, di respirare. La nostra ansia ci blocca. E quante volte la mia mi ha impedito di scrivere. Una marea di volte. Però oggi voglio parlare di meraviglia. Sapete quella dei bambini? Con l’indice puntato su una nuvola e la bocca spalancata? Proprio di questo voglio parlare oggi, di meraviglia.

Se ritorno indietro alla mia infanzia ricordo la mia meraviglia nello scoprire la luna.

Ero con mia madre, camminavano per le strade della nostra città, e il cielo della sera era pieno zeppo di luci. Venivo trascinata dentro e fuori da negozi quando d’un tratto guardai su e mi accorsi della luna. Lì nel cielo, fra le stelle, dietro piccole nuvolette fluorescenti, c’era lei, la vergine luna.
Quella decantata da Leopardi, odiata dai lupi mannari, amorevole custode della ragione persa nell’Orlando furioso. Una mezza falce che mi rincorreva dappertutto. Ma perché lo faceva? Io non le avevo fatto nulla. Entravo allora nei negozi cercando di trovare riparo. Magari quando esco lei si sarà scordata di me. Dicevo. Invece no. Mi seguiva. Anzi, inseguiva. Andavo in salumeria? Lei mi accompagnava fino all’ingresso e mi aspettava.
Andavamo dal fornaio. Ci aspettava fuori la porta. Poi ci accompagnava dal fruttivendolo. Non potevo andare da qualche parte senza che lei se ne accorgesse. Mamma? Chiesi. Perché la luna mi segue? Mia madre sorrise nel guardare quella luce luminosa. La luna insegue tutti noi. Furono le sue parole.
Forse un giorno, di tanto tempo fa, anche lei era stata inseguita dalla luna, e chissà quando aveva smesso di meravigliarsi.

Oggi, complice la vita errabonda e qualche ansia in più, la meraviglia ha ceduto il posto alla ‘realtà’, ma siamo sicuri che ciò che ci circonda sia veramente ciò che vediamo? Adesso, per esempio, e mi trovo sul treno per andare a lavorare, c’è un foglietto di carta ripiegato in quattro e nascosto sotto la poltrona del mio vicino. Siamo proprio sicuri che si tratti di un pezzo di carta stracciato e buttato lì da un personaggio poco civile? O magari nasconde un nome, un numero o una storia romantica? Meraviglia delle meraviglie dunque.

Esercizio di scrittura creativa
Oggi proveremo a meravigliarci. Non occorre nulla di particolare. Uno sguardo più accorto, la sensazione che ci sia molto di più intorno a noi, e la voglia di sentirsi come la prima volta che abbiamo visto la luna.

Buona scrittura a tutti