Faccenda seria e complicata questa del viaggio verso Thoth. I pirati si sono impadroniti della nave che mi stava portando in Africa. Ma non volevano nulla di quello che c’era a bordo, soltanto la mia mappa. Hanno sparato diversi colpi in aria, almeno credo. Non so se hanno ferito qualcuno, era tutto troppo buio e dalla cambusa non riuscivo a capire bene cosa si stavano dicendo. Ho avuto paura quando il capitano ha indicato dove mi trovavo. Vi avevo detto che ero chiusa in una gabbia con galline e polli, bene, ho aperto tutte le gabbie che c’erano e ho fatto scappare gli animali. C’è stato un tale baccano che subito sono entrati i pirati. Ma quando hanno visto una folla di polli e galline che li rincorrevano sono rimasti impalati. Questa cosa l’ho vista fare al cinema. 🙂

Nella confusione ne ho approfittato per darmela a gambe levate. Era buio e senza farmi vedere sono riuscita a salire su una scialuppa. Sono sbarcata su una spiaggia. Non vi dico, c’era un via vai di gente che cercava di imbarcarsi su quelle carrette di mare che si vedono in televisione. Donne, uomini, bambini; erano per la maggior parte giovani. Non riuscivo a farmi largo anche perché si muovevano a forza verso la mia direzione. Ho strattonato qualcuno ma alla fine sono caduta e ho perso i sensi. Mi sono poi svegliata in una casa araba. A dire il vero adesso sto scrivendovi da qua. La donna che mi ha accudito è stata molto gentile. Si chiama Aisha ed è una ragazza di vent’anni che dà assistenza a profughi e manifestanti. Si, avete capito bene, sono nel bel mezzo di una guerra civile! Qui sparano per davvero. E colpiscono chiunque!

Con Aisha ci parliamo in inglese, mi ha raccontato che fa parte di un gruppo chiamato i Figli della Libertà. Lei non prende parte direttamente alle proteste perché non sopporta la vista del sangue e vorrebbe che tutto si risolvesse senza morti. È difficile, le dico, mentre guardo nascosta, dietro le tende gialle del suo balcone, cosa succede per strada. Non avrei mai pensato che un giorno fossi spettatrice di tutto questo: ho visto un giovane poco più di 18 anni a dorso scoperto le braccia allargate, come a sfidare la vita, che camminava dritto verso un soldato col fucile puntato al suo cuore. Neanche il tempo di un respiro e un colpo gli ha stroncato la vita. Io e Aisha ci siamo guardate e abbracciate. Il mio pensiero però non è andato al giovane privo di vita buttato lì ai piedi di un marciapiede, ma al soldato. Ci deve essere quell’umanità che ti spinge a bloccare lo sparo. Non posso credere che non esista. Com’è possibile uccidere così a sangue freddo una persona guardandola dritta negli occhi. Secondo voi come si sarà sentito quel soldato? Felice o triste. Uccidere qualcuno non è mica una cosa così semplice.

Non vi preoccupate non me ne sono dimenticata ho sempre chiaro dove voglio arrivare. Per questo ho chiesto aiuto a Aisha. Lei mi ha consigliato di raggiungere Orro a piedi passando per il sentiero degli Dei. È un cammino molto lungo, mi ha detto. E soprattutto devo stare attenta a quei due che volevano la mia mappa. Aveva sentito parlare di Thoth da suo nonno, ma lei non ci credeva. Così quando le ho raccontato tutto è rimasta stupita. Ora scappo. Alla prossima.

Ps: caro Pirata Cialtrone non ho paura di te. Piuttosto la mappa per Thoth la do in pasto ai coccodrilli. Prova a prenderla dalle loro fauci, se hai il coraggio!