L’abilità di creare vita con le parole è essenzialmente un dono”: questa frase è stata pronunciata da Flannery O’Connor, scrittrice americana del ‘900, a un gruppo di studenti venuti ad assistere ad una sua lezione su Come scrivere un racconto, durante un corso di scrittura creativa in un’università americana.

Sono d’accordo con la sua affermazione. È chiaramente un dono il talento per la scrittura. Figuriamoci la capacità di dar vita a personaggi che leggiamo da piccoli e ci portiamo indietro anche da grandi. Ma il fatto di non riuscirci non può precluderci il piacere di scrivere. Non credo che chi scrive – a partire da me – si senta o voglia diventare un Hemingway o un Borges o un Herman Hesse, solo per citarne alcuni – oddio, un pizzico di desiderio c’è sempre – però credo che il desiderio più grande sia quello di esprimersi attraverso il mezzo più vicino a sé stessi: la scrittura.

È per questo che incito chiunque voglia sperimentare la scrittura, come scoperta del Sé, a farlo. Senza troppi problemi. Senza troppi indugi. Il mondo della fantasia è sterminato e misterioso. Soprattutto è tutto nostro. Non importa se i nostri scritti saranno letti da poche persone o da centinaia perché “L’abilità di creare vita con le parole è essenzialmente un dono”, e chi lo possiede non deve sprecarlo. È un suo dovere morale.

Buona scrittura a tutti.