Correre sulle parole mentre i pensieri inseguono le passioni in quella lunga lotta tra bene e male senza tempo né vincitori.
Correre con un passo in più rispetto al tuo avversario. E uno indietro rispetto a te stesso.
Guardare con occhi assottigliati il passato ormai perduto e proiettarsi in quel futuro misterioso con voracità e goliardia.”

Quante cose può raccontare una firma. Beh, quella di Claude Monet che ho visto nei suoi dipinti al Museo d’Orsay mi ha lasciato di lui un ritratto che ho personalizzato. Poche volte ho visto una firma così, dove c’è tutto: il passato a cui si tende ancora una mano, perché i paradisi perduti sono i più belli pur restando perduti, e uno sguardo con curiosità materna al dopo; il pensiero è già oltre; è ad un passo dal trascorso e immerso in pieno futuro.

Le lettere della firma di Monet si susseguono veloci come un treno a cui lo stesso Monet ha messo un freno. Sono proiettate davanti ma restano sempre ad un passo indietro. Come se la vita fosse più veloce dell’anima per niente affaccendata dal trascorrere del tempo.

Amo la scrittura e tutti i suoi segni. E credo che la calligrafia ci offra un buon angolo di studio per conoscerci meglio. Eppure è la Firma di una persona, quella messa a mano su un foglio, su un dipinto, su qualunque altra cosa, a colpirmi. Ci avete fatto caso a quanto sia diversa dal nostro modo di scrivere? Come fosse un piccolo quadro. Questo piccolo scarabocchio parla di noi. Ci firmiamo così.

Di firme famose ce ne sono tantissime. Quella di Monet mi ha colpito più delle altre. Nel guardarla era come se dicesse: “Il mondo va avanti, lo seguo, certo, ma con i miei tempi”.
E bravo Monet.

Esercizio di scrittura creativa
Avete mai guardato per davvero la vostra firma? Osservatela, cosa vi dice?

Buona scrittura a tutti!