Emily Dickinson è stata una donna così energica che ancora oggi a rileggere le sue poesie si rimane stupiti dalla passione del suo linguaggio. Ciò a significare che non è lo stile di vita che segna la personalità, ma ciò che abbiamo nel cuore. Chi avrebbe mai immaginato che quello “strano essere umano” come la definì T. W. Higginson, racchiudesse dentro di sé tanta irriverenza, forza e seduzione.

Prendiamo ad esempio i versi della famosissima “Notti selvagge”:

Notti selvagge – Notti selvagge!
Fossi io con te
Notti selvagge sarebbero
La nostra voluttà!
Futili – i venti –
Per un Cuore in porto –
Via il Compasso –
Via la Mappa!
Vogare nell’Eden –
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare – stanotte –
In te!

Leggere questa poesia ad alta voce infuocherebbe anche i cuori più gelidi. – I punti esclamativi non sono messi lì a caso. Sono forza. Decisione. Libera seduzione. – Abbiamo davanti una donna che apertamente desidera qualcosa. E non lo nasconde. Motivo per cui via! gli strumenti della ragione: il compasso per tracciare il tragitto e la mappa per non perdere la bussola.

Peccato che la Dickinson non abbia avuto successo in vita. Solo 6 delle sue composizioni furono pubblicate prima della sua morte. Avvenuta nella sua casa rifugio ad Amherst dopo 16 anni di “reclusione”. Non usciva mai di casa, tanto che i suoi concittadini l’avevano soprannominata “il mito”. Forse per malinconia o malattia. O per qualsiasi fosse il vero motivo che spinse questa donna a non mostrarsi più in pubblico ed a vestirsi completamente di bianco, poco importa e non deve rattristarci troppo. La sua solitudine non era una solitudine dell’anima. La sensualissima Emily continuava a comporre. Lo faceva per sé. E quando fai una cosa per te. Unicamente per te, intendo. E’ come se la facessi per tutti. Questo è il significato dell’amore.