Ho più volte parlato di poesia, di come sia utile alla nostra vita e del ruolo fondamentale dei poeti in questo mondo. I poeti non sono animali in via d’estinzione e non sono poi così “profondi” come pensiamo. (Cosa sarà mai questa “profondità”?) I poeti sono persone come noi, ma con un marcato senso di meraviglia. Si meravigliano del mondo, delle cose. Si meravigliano di tutto, come fanno i bambini.

E non sempre quello che gli sta intorno è “poetico”. Molti sono nati in periferie degradate, cresciuti con persone violente e caduti così in basso da distruggere la maggior parte delle persone sane. E ci riescono perché i poeti sono tra i pochi che vedono in questo spettacolo indecente la meraviglia del mondo. Leggete questa poesia di Alda Merini sul manicomio e non ditemi che la sua vita è stata tutta rosa e fiori:

Manicomio e’ parola assai piu grande

Manicomio è parola assai più grande
delle oscure voragini del sogno,
eppur veniva qualche volta al tempo
filamento di azzurro o una canzone
lontana di usignolo o si schiudeva
la tua bocca mordendo nell’azzurro
la menzogna feroce della vita.
O una mano impietosa di malato
saliva piano sulla tua finestra
sillabando il tuo nome e finalmente
sciolto il numero immondo ritrovavi
tutta la serietà della tua vita.

Esercizio di scrittura

L’esercizio di scrittura creativa di oggi consiste nel meravigliarsi.
In qualunque posto voi siate, qualunque cosa voi stiate facendo: fermatevi e meravigliatevi. Meravigliatevi delle persone che vi sono accanto, dei libri sparsi sulla scrivania, di come l’acqua bolle nella pentola e la tv spenta renda silenziosa la casa. E di come il vostro cagnolino scodinzoli soltanto se lo guardate. Meravigliatevi di scrivere e fatelo con gioia.

Buona meraviglia a tutti