Quando ero bambina la pioggia aveva su di me un ascendente particolare. Non c’era temporale che non mi ispirasse. Né pioggerellina che non amassi toccare. Da piccola la pioggia aveva tutto un altro sapore. Un sapore fatto di verdi colline e alberi gonfi di foglie. Ma da piccoli si sa, la vita è magica. Così ho deciso di dedicare questo post alla pioggia. E a quel pizzico di magia che ancora mi porto dentro. E che difficilmente lascerà la casa.

Poiché non tutti hanno a portata di mano un temporale come quello che sta facendo nella mia città, ho trovato uno splendido video su youtube che riproduce il suono della pioggia. Che ne dite di liberarci dei pesi della giornata con un piccolo esperimento di scrittura meditativa? Non resta che ascoltare questa musica e scrivere tutto quello che ci viene in mente, senza mai censurarsi né correggersi. Scriviamo per dieci minuti di fila, o anche più, se ci riusciamo, partendo da:

Bagnami l’anima…

Bagnami l’anima pioggia risanatrice. Non è quello che cerco in te che mi confonde, ma quello che ho trovato bevendo dalle radici delle tue fonti. Bagnami. Fallo con più forza. Guidami sulla strada dell’amore e fa che io lo scorga. Sì, che possa vederlo in questa pozza di fango. Qui fra queste poltiglie di foglie e di rami. Non c’è sapore che non conosci di me. Sai chi sono e cosa voglio. Rivelami la vita all’origine. Che io capisca i perché che mi attanagliano. È questo un suono che conosco poco. Da giovane osavo guardarti da dietro un vetro, ora scendo per cercati da vicino. La mia casa non sa più di mistero e di paure ora che sei arrivata. È solo un cerchio di luce da cui entra un fascio di pioggia. Accolgo nelle mie mani questo dono di purezza. Perché i doni si accettano. E ringrazio per averti incontrata.

Buona scrittura sulla piogga a tutti