Stavo leggendo Lezioni americane di Italo Calvino e mi sono imbattuta nella prima lezione dedicata alla Leggerezza. Calvino parla di leggerezza letteraria, di poesia, di parole che ti fanno sentire sospesi a tre metri da terra. Senza necessariamente perdere di vista il mondo e la realtà. Rimango colpita da questo pensiero:

“Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato dalla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, altri metodi di conoscenza e di verifica”.

Credo che sia un ottimo suggerimento per le nostre piccole creazioni letterarie. Proviamo a prendere una notizia, un episodio della nostra vita, ma anche no, qualcosa che a prima vista può sembrare pesante e negativo. Bene, trasformiamolo e rendiamolo leggero. Leggerezza che non significa superficialità, ma nuovo modo di concepire le cose.

Buona scrittura a tutti.

ps: a proposito di leggerezza, provate ad ascoltare questa canzone di Gaber; da notare come anche la musica oltre alle parole si arricchisce di suoni e vocali aperte quando canta la leggerezza mentre usa consonanti e melodie più cupe quando canta la pesantezza.