Sono passati un bel po’ di giorni da quando ho postato la mia ultima lezione di scrittura creativa. In questo tempo ho scritto, studiato e lavorato davvero sodo, e ogni tanto guardavo con malinconia al mio piccolo blog.

Avevo tante idee per la mente, molte cose da fare e da proporre, eppure… me ne stavo lì davanti a quella schermata bianca senza il becco di un’intuizione. Capita.

Non che il mondo si sia fermato in attesa di me, ma di certo per chi scrive avere la mente bloccata è spiacevole. Non fai altro che pensare alle cose che hai scritto, a come avresti potuto scriverle meglio e a quant’è duro il mestiere di scrivere.

Magari mi compiaccio di alcune mie poesie o dei testi scritti per brochure e siti, ma il mio censore interno è così rigido che rigetta i complimenti. Così finisco per rinchiudere la creatività nella scatola segreta: Il mio libro nel cassetto. E lascio quelle parole lì in attesa di tempi migliori, a quando la creatività si farà di nuovo viva come una musa ispiratrice, quasi per magia. Niente di più falso.

E’ solo con le azioni che si hanno risultati.

Chi mi conosce sa che non possso mettere un freno alla mia fantasia. E’ più forte di me. L’ho sempre avuta al mio fianco fin dalla tenera età, non posso certo respingerla ora. Credo che siamo noi a creare il blocco dello scrittore. Lo facciamo coi nostri stessi pensieri. E quando incominciamo a prendere tempo e a criticarci esageratamente, è fatta: siamo in preda al blocco.

Cosa ho fatto, e sto facendo, per superarlo?

Semplice, mi sono data alla lettura. Pagine e pagine di bei libri. Versi, poesie e amori trascritti in parole così profonde da regalarmi attimi di gioia impensabile. Perché la felicità è un momento. Come bere un bicchier d’acqua. Ne prendi un sorso alla volta e ti disseti.

Ecco a voi i miei piccoli rimedi per il blocco dello scrittore. Sono alcuni semplici consigli che ho provato su di me, ma credo che tutto sommato possono benissimo essere usati da chiunque.

Leggere i classici:  Omero, Virgilio, Dante…
Scoprire il mondo della poesia: Emily Dickinson, Brecht, Hesse, Leopardi, Alda Merini…
Partecipare a gruppi di lettura: non ce ne sono? createne uno!
Twittare: scrivere ogni giorno un pensiero, una frase, un verso di 140 caratteri; vi aiuterà a mentenere in forma il ‘verbo’
Amarsi: per come si è e per quello che si scrive

Mi piacerebbe scrivere come Hemingway o Hermane Hesse, ma io sono io, e a mio modo sto imparando a scrivere meglio. Forse un giorno scriverò un capolavoro. O forse non lascerò nulla alla letteratura. Ma questo non significa che valgo meno. Scrivo per me stessa e perché credo che scrivere aiuti a sentirsi meglio. E una persona felice è un bene per l’intera società.

Buona scrittura a tutti