Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia. E Shakespeare aveva proprio ragione, soprattutto se alzando gli occhi incontriamo le nuvole. Ah! quante fantastiche avventure si vivono lassù. Le nuvole sono un po’ come i fumetti, hanno forme strane e bizzarre che ci ricordano animali, visi, oggetti e non sono mai uguali a se stesse. Ho preso l’abitudine di guardare spesso le nuvole ogni volta che mi manca l’ispirazione – questa magnifica musa è volubile e il più delle volte mi devo sforzare, – ma basta guardarne una che già la parola magica sorge nella mia mente.

Oggi ad esempio è una giornata uggiosa, nuvolosa, meglio sarebbe definirla capricciosa. Minaccia pioggia vento e fulmini, ma come si dice “can che abbaia non morde” e per ora il diluvio è scongiurato. In questa stasi contemplativa, le nuvole si agitano. Giocano a rincorrersi, si fondono, si abbracciano. Diventano una e poi si dissolvono. Sarà così che le nuvole si amano?

Dal cielo il mondo appare beato
E da minacciosi disastri scongiurato
Ma c’è qualcosa che lo scuote dal bollore
Son le nuvole che si addensano con ardore

Buona scrittura a tutti!